Press review of “Blu” (Fiorirari, 2019)

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Rumore (Dicembre 2014)

Essere sorpresi da un disco è bellissimo. Ripaga. Accade nel preciso momento in cui pensi che, beh, anche in Italia ce la si gioca e nel mucchio qualcosa di buono c’è sempre. Blu sorprende già dalla prima traccia, senza inciampare nel cammino. E’ pop. Pop che sa scostarsi sia dalla miopia tipica della canzone d’autore di ultima generazione sia dalla faciloneria del mainstream. Si dirà che Anni 80 ricorda i primi Baustelle ma i singoli ci vogliono, in un album pop che si rispetti, è poi non c’è solo questo. C’è la nostra tradizione, c’è il jazz, c’è il folk, lo swing e la chanson francese. Ci sono parole sovrappensiero e chitarre arpeggiate, poi elettriche, poi sassofoni, bassi e contrabbassi, archi, clarinetti e una ritmica che non molla mai la presa. La particolarità del timbro e il dialogo complice delle voci di Morgan Colaianni e Chiara Monaldi fanno il resto.


Saltinaria

“Blu”, dei Morgan con la i è un album di sentimento, di passione, di tenere introspezioni, di siparietti ironici e di gradevole poesia.


Rockon

BLU è uno stato d’animo, un mare in cui il disco naviga, alternando a momenti di malinconia, guizzi di frizzante allegria, strizzando l’occhio alla canzone d’autore italiana e al sound di un certo pop internazionale.


Indie-eye

Blu è un album di sorprendente limpidezza, legato alla tradizione migliore della nostra canzone, senza per questo infilarsi in pericolose strade imitative.


Rockshock 

“Finalmente un qualcosa si smuove dalle acque stagne di un certo underground, si sposta dal suo stanco baricentro per distinguersi, riuscendoci. Uno di quei lavori che li fai girare una sola volta e ne sei subito innamorato. Una tracklist che in dodici brani azzecca tutto, ascolti, emozioni e angoli d’anima. Le tematiche che tratta l’album riguardano i giovani di oggi: amore, solitudine, malinconia, parole non dette e parole sprecate, precarietà e sogni nel cassetto.

Il tutto è descritto con autenticità, segno di chi queste sensazioni le prova e le conosce. Le parole arrivano dirette, grazie alla semplicità di raccontare la vita vissuta.


Ocanera

Una sorta di racconto esistenziale sul come, pur essendo nello stesso posto, le distanza tra due persone possono essere enormi per le conseguenze di una vita fragile – “ Noi come in un danza sfidiamo la resistenza della nostra libertà”.

Blu è un album che cerca di uscire fuori dagli schemi, spesso chiusi, del folk italiano.

La composizione musicale ampia e ricercata proietta i Morgan con la I verso ottime prospettive future.


The Freak

Questo disco racchiude tracce note per chi ha imparato a conoscerli e ad apprezzarli nella loro sincerità e altre che stupiranno i nuovi ascoltatori.


Debaser

I Morgan con la i si confermano una delle band italiane da tenere d’occhio nei prossimi anni, soprattutto per il loro modo elegante e disteso di comunicare disagi e gioie di una generazione che raramente si esprime a tutto tondo, come accade in questo disco.


JustKids

I Morgan con la I rendono benissimo le incertezze di una generazione raccontata in Dieci anni, in Erasmus o in La melatonina.


Seesound

La loro attitudine si colloca fra percorsi già indicati da gruppi stranieri e modi del tutto italiani: se nella scrittura si fa sentire l’eco dei Magnetic Fields e, in generale, di un indie pop di matrice anglofona, l’incastonarsi delle due voci, una maschile e l’altra femminile, nelle ballate più lente, non può che rimandare al pop d’autore italiano.


Musicalt

Lo stile del gruppo si snoda attraverso un cantautorato pop indi con venature jazz capace di imporsi già al primo ascolto per poi regalare emozioni e riflessioni ogni qualvolta si intraprende un nuovo viaggio musicale. Tematiche attuali della società giovanile odierna, come amore, solitudine, occasioni mancate, vengono descritte in modo così diretto eppure con un’accento così volutamente riflessivo, attraverso una maturità di scrittura da far invidia.


Storiadellamusica

I pezzi belli bellissimi di questo full-lenght sono tanti e in quasi tutti il polistrumentismo del quintetto vien fuori con grande fragore. Chitarre, sax, bassi, batteria, vibrafono, archi e clarinetti: c’è uno sterminato armamentario di strumenti classici, senza mai ricorrere alle ritmiche elettroniche, oramai diffusissime in tutte le produzioni cantautorali.


Indipercui

E’ un disco di racconti questo, di passaggi senza confini, verso territori che vorrebbero aprirsi all’indefinito, è un album anche di canzoni italiane, che racchiude un’energica vitalità nella quiete che desidera ricevere per poi donare.


Shiver

I Morgan con la i, è come se componessero direttamente in bella: accordi che immagini dispiegati  in una situazione di romantica quiete davanti ad un falò, e le voci che ci cantano sopra quasi per gioco